REPETITA JUVANT?

“La Regione Liguria ha proposto un aggiornamento del PRR (Piano regionale rifiuti) per il periodo 2021-26 di quasi 500 pagine e il coordinamento ligure GCR ha presentato il 12 febbraio le sue osservazioni all’interno del procedimento VAS (valutazione ambientale strategica).

La novità con cui è stato presentato il Piano è un impianto “innovativo” WASTE TO CHEMICALS: significa RIFIUTI A RICICLO CHIMICO e consiste in un gassificatore che trasforma rifiuti residui indifferenziati in gas carburanti; ma noi abbiamo osservato che la produzione di combustibili non può rientrare nell’ECONOMIA CIRCOLARE, in quanto è considerata recupero di energia e non di materia nella gerarchia dei trattamenti dei rifiuti.

Questa stessa osservazione era stata scritta nel 2015, e poi ripetuta nel 2017, sulla produzione di CSS (combustibile solido secondario) dai rifiuti residui indifferenziati, proposta e poi imposta dalla regione nei piani delle 4 provincie: produrre CSS è in pratica un incenerimento differito, da realizzare in Cementifici o Centrali Termo Elettriche, dannoso alla salute e senza ritorni economici in quanto senza mercato, si paga per consegnarlo.

Costruire un nuovo impianto da 103 milioni di euro per trasformare il CSS che non ha mercato, avrebbe poi un’aggravante molto seria:

un investimento costoso richiede di essere ammortizzato in circa 30 anni, quindi per 30 anni ha bisogno di grandi quantità di rifiuto indifferenziato, quindi il gestore farà in modo che le pratiche virtuose, di ridurre i rifiuti prodotti e massimizzare quantità e qualità di materia raccolta in modo differenziato, siano nella pratica scoraggiate; assecondare le cattive abitudini non sarà difficile, sta ai cittadini capire e alla Regione fare una scelta corretta.

Quindi noi ci auguriamo sia valido il proverbio REPETITA JUVANT, altrimenti dovremo concludere che NON C’E’ PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE.”

Pubblichiamo quindi le nostre osservazioni profondamente contrarie all’impostazione della Regione per i motivi sopra comunicati e per altri che pubblicheremo nelle prossime puntate su questo sito.

Osservazioni del GCR Liguria alla VAS regionale sui Piani Provinciali per i rifiuti

Trovate QUI sul nostro blog le nostre osservazioni relativi ai Piani Provinciali in materia di gestione dei rifiuti espresse durante la procedura di Valutazione Ambientale Strategia a cura della Regione Liguria.

Piano Rifiuti della Città Metropolitana di Genova

La sezione dedicata ai rifiuti sul sito della Città Metropolitana di Genova è accessibile a QUESTO link.

Il relativo piano rifiuti lo trovate QUI sul sito della Città Metropolitana di Genova e QUI sul nostro sito.

Buona lettura!

Osservazioni alla delibera di Giunta del Comune di Genova su aggregazione AMIU-IREN

Trovate QUI le osservazioni che abbiamo esposto durante l’audizione presso le 5a e 6a Commissione del Comune di Genova durante la seduta di Venerdì 13.

Trovate QUI l’audio della seduta e QUI la delibera di Giunta.

Convegno GCR a Palazzo Tursi Genova

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ATTENZIONE A GENOVA ALLA MELA AVVELENATA!

L’aggregazione di IREN e AMIU, proposta a dicembre dalla giunta comunale di Genova, pone un problema di democrazia. Infatti il peso di una multiservizi finanziaria come IREN è tale per cui potrà decidere in base ai propri interessi, anche in contrasto, non solo con le scelte dei cittadini, ma anche del sindaco di una grande città: si genera un monopolio di fatto che condizionerà tutte le scelte per almeno 20 anni.

Per un servizio pubblico è sempre meglio una gestione pubblica rispetto a quella privata, che per sua natura intende produrre profitti.

Nel bando del Comune di Genova di agosto 2016

  • la ricerca di un partner da affiancare ad AMIU era per realizzare il piano industriale AMIU 2014- 2020, approvato dal Consiglio Comunale. La proposta di “piano industriale ottimizzato” stravolge tale piano, quindi non è congruente col bando.
  • i costi di messa in sicurezza di Scarpino 1 e 2 dovevano essere ammortizzati in 30 anni per non incidere eccessivamente sulla TARI. IREN ha proposto invece 10 anni in modo da contare su un significativo aumento della tariffa rifiuti, che si somma agli extra-costi per lo smaltimento fuori regione.
  • la conservazione degli attuali occupati a tempo indeterminato era garantita, ma con la proposta le funzioni di staff vengono centralizzate, concentrate a Piacenza: quindi a Genova resteranno soltanto le basse qualifiche.
  • era prevista la costruzione di nuovi impianti, mentre la proposta si limita all’impianto di selezione della raccolta congiunta; riteniamo che questa scelta ostacoli il cammino verso l’autosufficienza nella gestione integrata dei rifiuti; non avremo neppure un recupero occupazionale di personale specializzato, certo modesto, ma comunque utile in una città con gravi problemi (ad es. i lavoratori ex Ilva potevano essere reimpiegati negli impianti di trattamento dell’organico).
  • la governance della nuova società proposta sottrae poteri del Presidente di nomina Comunale, concentrandoli in capo all’amministratore delegato di nomina IREN.

Il nuovo piano industriale “ottimizzato” (per Iren) prevede una Raccolta Differenziata al 45% da attuarsi con tre “bidoni”: organico, vetro, tutto il resto (raccolta congiunta). E’ solo nell’interesse di IREN, che ha bisogno di alimentare i suoi inceneritori a Torino e a Parma semivuoti a causa dei locali progressi della RD, ma totalmente indifferente alle scelte nazionali e a quelle operate dal territorio: si scontra con la legge che impone il raggiungimento del 65%, col Piano Regionale del 2015, col Piano della Città Metropolitana adottato. Non è razionale quindi da parte del comune accettare tale proposta “indecente”, che ci riporterebbe al medioevo. Non si capisce quale vantaggio abbia convinto la Giunta ad accettare la proposta di Iren e perché il Consiglio Comunale debba ratificare una proposta che danneggia lavoratori di Amiu e cittadini.

Se dobbiamo giudicare IREN dai fatti, i genovesi sanno che negli anni in cui ha gestito il sistema idrico integrato le tariffe dell’acqua sono aumentate del 5% ogni anno oltre all’inflazione, il servizio non è migliorato, le condutture dell’acqua scoppiano allagando la città per la mancanza di manutenzione, gli utili di IREN crescono fino al 23% del fatturato.

Tutte queste motivazioni sono state esposte dai portavoce del Coordinamento ligure gestione corretta rifiuti (che comprende anche appartenenti a WWF, Legambiente, Italia Nostra, Zero Waste Italy, …) nell’audizione di venerdì mattina 13 gennaio alle commissioni consigliari Territorio e Sviluppo.

Insieme ad altre argomentazioni sono poi state esposte venerdì pomeriggio nel convegno organizzato a Palazzo Tursi. Insieme ad altri gruppi e movimenti è stato deciso di mobilitarsi nei prossimi giorni per far conoscere a molte persone i rischi dell’ingresso di Iren anche nella gestione rifiuti oltre che dell’acqua e in prospettiva non solo a Genova ma in tutta la Liguria. Ci saranno banchetti e distribuzione di volantini da mercoledì mattina a Piazza De Ferrari e una manifestazione a palazzo Tursi il 24 gennaio, in occasione del Consiglio Comunale che dovrà deliberare l’aggregazione.

Suggerimenti per il piano d’ambito provincia SV

Logo GCR Liguria

OSSERVAZIONI del COORDINAMENTO LIGURE GCR su PIANO AREA OMOGENEA per GESTIONE RIFIUTI in PROVINCIA DI SAVONA

 

 

In quanto organismo competente in materia, essendo stato riconosciuto nella Consulta dell’ATO regionale rifiuti dalla legge 20 del 2015, ci sentiamo in dovere di intervenire sul rapporto preliminare alla VAS pubblicato il 16 agosto 2016.

Quindi, facendo seguito alle nostre osservazioni sul Piano regionale Rifiuti fin dalla sua prima presentazione nel 2013, e in base ai valori da noi condivisi della strategia verso rifiuti zero, espressi nella LIP RIFIUTI ZERO:

A: ci esprimiamo sui vari obiettivi indicati nel rapporto per il 2020

A1. Riduzione produzione RSU del 15%.

Riteniamo indispensabile ridimensionare la quantità di RSU, attualmente a livelli patologici: 640 kg pro-capite nel 2014.

Quindi riconosciamo come un buon segnale che a regime si prevedano circa 540 kg per abitante, riportando il dato su un livello “fisiologico”.

Anzi riteniamo possibile anticipare al 2018 tale traguardo, puntando per il 2020 a meno 20%, quindi 512 kg: infatti quando si elimineranno i cassonetti stradali in tutti i comuni, si avrà tale riduzione solo per l’eliminazione dei conferimenti impropri di rifiuti speciali (de-assimilazione di fatto).

 

Clicca QUI per visualizzare il documento in formato PDF

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Piano d’Ambito Rifiuti per la Provincia di Savona

mappa-comuni-popolazioneE’ stato pubblicato il 16 agosto ed è un rapporto preliminare alla VAS (valutazione ambientale strategica).
Stabilisce gli obiettivi e azioni della gestione rifiuti in provincia entro il 2020, tra cui gli impianti di trattamento ritenuti necessari, all’interno del Piano regionale Rifiuti approvato il 25 marzo 2015 che prevede un unico ATO regionale suddiviso in 4 ambiti.

Riteniamo di non poterlo ignorare, perché ci condizionerà come amministratori e come cittadini-

Abbiamo ora l’importante occasione di far sentire la nostra voce su quello che riteniamo per esperienza una corretta gestione dei rifiuti: alcuni attivisti del Coordinamento GCR della provincia di Savona stanno quindi scrivendo osservazioni.

Trovate QUI il rapporto preliminare al Piano d’Ambito.

(Immagine prelevata da http://www.provincia.savona.it/provincia/ente/funzioni-area-vasta)

 

I bidoni con calotta sono un buon investimento?

                                                           

 Lettera aperta ai Sindaci dei Comuni di Noli, Spotorno, Vezzi Portio

 Oggetto: parere Coordinamento ligure GCR su nuovi bidoni con calotta a chiavetta

Abbiamo appreso, da Trucioli savonesi del 25 febbraio 2016, che avete intenzione di apportare dei cambiamenti nel sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani, allo scopo di aumentare la percentuale di raccolta differenziata e di applicare una tariffazione puntuale, commisurata ai rifiuti residui indifferenziati conferiti in nuovi e speciali cassonetti, dotati di calotta con apertura a chiave.

L’obiettivo che vi siete posti è lodevole!

Cercare di porre rimedio al sistema attuale di raccolta rifiuti, che raccoglie quantità di frazioni differenziate molto inferiori (con l’eccezione di Noli) alla percentuale fissata dalla legge del 2012 al 65%  – e, soprattutto, di qualità scadente che non ne permette il riciclo – è certamente un obiettivo importante, oltre ad essere in linea con la legge.

Ma lo strumento che avete scelto è costoso (anche per elevati costi di acquisto o noleggio dei dispositivi) e inefficace: in base alle esperienze di tutti i comuni che lo hanno adottato tempo fa e poi abbandonato (Imperia, Alessandria, Bolzano, Chianti, … ), succede che troppi cittadini, per non far rilevare il proprio conferimento, o perché hanno dimenticato la chiave, … , preferiscono:

abbandonare a fianco del cassonetto sacchetti anonimi di indifferenziata, i cui ritiri dovranno essere quindi sempre giornalieri, mentre si dovrebbero ridurre ad una sola volta a settimana, con diminuzione del costo relativo;

introdurre i sacchetti a fianco, in un bidone aperto della RD, con peggioramento della sua qualità per presenza di troppi scarti.

Facilmente poi le serrature si rompono o sono forzate e così non si possono più impedire i conferimenti impropri di aziende edilizie ed altre e i costi di manutenzione aumentano.

Le corrette esperienze di gestione dei rifiuti passano invece attraverso il metodo detto “Porta a Porta” che responsabilizza e obbliga ogni utente a conferimenti controllati, riducendo inoltre la quantità di rifiuti prodotti, e permette l’applicazione della Tariffazione puntuale, oltre che la riduzione del costo pro-capite (TARI); questo stiamo scrivendo da 3 anni e questo vi avremmo ripetuto se ci aveste consultati, e a costo zero: siamo volontari che hanno approfondito con incontri e con esperti i vari aspetti della strategia verso rifiuti zero, durante la raccolta firme per la Legge Rifiuti Zero ora in Parlamento e scrivendo  Osservazioni al Piano regionale rifiuti del 2015.

Poiché anche l’articolo di Trucioli contiene varie informazioni errate o approssimative sull’argomento, saremmo lieti di contribuire a migliorare l’informazione delle Amministrazioni comunali e dei Cittadini.

La prossima occasione sarà il 7 maggio ore 15 nella sala consigliare del comune di Celle in provincia di Savona, dove, nel corso di un Seminario di Gestione Corretta dei Rifiuti, alcuni Comuni esporranno la propria esperienza positiva di raccolta differenziata: vi invitiamo fin da oggi a parteciparvi per un utile confronto di opinioni.

Finale Ligure 10 marzo 2016

Lettera alla Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti

Lo scorso Martedì 2 Febbraio il nostro Coordinamento ha partecipato presso la Prefettura di Genova ad un incontro con la Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati.

La Commissione ha relazionato in merito alla propria attività e circa la relazione che ha prodotto e che trovate QUI.

Nell’occasione abbiamo letto il documento che trovate QUI

Migliaia di posti di lavoro in Liguria con Gestione Corretta Rifiuti

Lo scorso 18 Maggio durante un incontro pubblico organizzato a Pietra Ligure per rispondere a domande di Associazioni e Comitati del Forum beni comuni legalità diritti, Renata Vela, referente regionale del Coordinamento ligure GCR, ha consegnato ad alcuni candidati alle elezioni regionali il documento che trovate QUI dal titolo “DALLE PAROLE AI FATTI: ATTUAZIONE A LIVELLO REGIONALE DEL PERCORSO VERSO RIFIUTI ZERO”.
Il documento è poi stato inviato via e-mail, affinché i candidati lo facciano conoscere alle loro liste.
Quelle che ne condividono il contenuto potranno aderire.
Nel documento sono indicate 3 modifiche sostanziali al Piano regionale Rifiuti approvato dal Consiglio regionale uscente il 25 marzo 2015, spiegato in 2 minuti al pubblico presente.
Il documento è stato consegnato ai seguenti candidati:
Roberto Melone per Progetto Altra Liguria,
Andrea Melis per Movimento 5 Stelle
Enrica Tonola per Rete a Sinistra,
Luigi De Vincenzi per Lista Paita,
Gianni Dovis per Partito Comunista Lavoratori,
Marco Melgrati per Forza Italia,
Simone Giadresco per Liguria Libera.
Fratellanza Donne non era presente all’incontro
Ad oggi hanno dichiarato di sottoscrivere il manifesto:
Antonio Bruno, Roberto Melone, Rosaria Lombardi e Federico Valerio per Progetto Altra Liguria.
Alice Salvatore per Movimento 5 Stelle.
Enrico Pignone per Rete a Sinistra.
Verranno resi noti tutti gli aderenti.