No alla privatizzazione di AMIU

EVITARE LA PRIVATIZZAZIONE DI AMIU PER REALIZZARE LA STRATEGIA ENUNCIATA DAL SINDACO MARCO DORIA SUL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI

Le dichiarazioni del sindaco Doria all’inaugurazione, il 4 marzo scorso, del nuovo impianto dell’AMIU a Bolzaneto, sono senza dubbio un’ottima notizia.
Questa amministrazione ha abbandonato l’idea di un inceneritore a Scarpino, puntando invece sul recupero di materia, da riciclare in nuovi processi produttivi o altri impieghi utili.
Si pensa di collocare a Scarpino un impianto di separazione a freddo (per l’indifferenziata, si suppone), e un impianto di compostaggio (attualmente a Genova non ne esistono, e ciò rende inutile la raccolta separata dell’umido).
La previsione dell’amministrazione è che politiche di riduzione dei rifiuti, da una parte, la crescita della raccolta differenziata, dall’altra, produca una diminuzione della quantità di rifiuti da smaltire, rendendo inutile l’impianto di incenerimento.
L’intenzione è apprezzabile, e l’impianto inaugurato a Bolzaneto è una realizzazione estremamente positiva.
Tuttavia qualche elemento di preoccupazione esiste, ed è forte.
Il successo di questa strategia richiede un forte coinvolgimento dei cittadini. Principalmente non con le multe, ma con l’informazione, l’educazione, la motivazione. Perché il recupero dei materiali dipende dal modo come sono messi da parte nelle case. Poi occorre che la raccolta sia organizzata con accuratezza e pulizia. Tutto il contrario del deprimente spettacolo di cassonetti ammucchiati nelle strade, come vediamo adesso. Questo non è un metodo di raccolta porta a porta, l’unico con cui si può arrivare al 65% (e oltre) di raccolta differenziata
Con un vero metodo di raccolta differenziata si può introdurre la tariffa puntuale, che responsabilizza ogni singolo utente.
Ormai i tempi sono stretti. Scarpino è vicina all’esaurimento,non si può pensare di continuare ancora per molto tempo di riversarvi il 65% di tutta la spazzatura raccolta a Genova.
Non si possono aspettare anni e anni per l’impianto di compostaggio a Scarpino (localizzazione tutt’altro che felice, quant’è l’impatto ambientale di tutti quei camion che debbono faticosamente risalire quella strada ripida e tortuosa?).
Qui arriviamo al punto critico, che è l’AMIU, oggi una società a socio unico, il Comune di Genova. Per la quale si parla di una possibile privatizzazione, ossia di una vendita di quote azionarie, probabilmente a Iren.
Iren ha appena messo in funzione il contestatissimo inceneritore di Parma, e ha comprato dal Comune di Torino una quota di controllo del nuovo inceneritore del Gerbido. Non è proprio un biglietto da visita esaltante per chi vuole evitare, a Genova, l’impianto a caldo.
AMIU è il perno di ogni strategia sulla gestione dei rifiuti, il braccio operativo che permette di passare dalle intenzioni ai fatti.
L’ideale sarebbe trasformarla in azienda speciale, di diritto pubblico, sottraendola a ogni tentativo di privatizzazione.
E premere sull’acceleratore per organizzare il ciclo dei rifiuti come un insieme coerente, mirato alla massima salvaguardia dell’ambiente, della salute umana, e dell’interesse economico della collettività.

Genova, 07/03/2013

GESTIONE CORRETTA RIFIUTI GENOVA

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