Lettera aperta agli amministratori comunali, provinciali e regionali liguri.
Nel 2012 la Liguria ha “raggiunto” una raccolta differenziata media del 32%, cioè la metà dell’obiettivo obbligatorio. La Corte dei Conti sta indagando. La Commissione Europea deciderà sanzioni. Fino a quando i cittadini liguri staranno a subire con rassegnazione i danni ambientali ed economici conseguenti a scelte sbagliate? Autorizzare ampliamenti di discariche e decidere costruzione di “termovalorizzatori” o gassificatori è l’unica strada possibile? Oppure esistono strade diverse, apparentemente più faticose e costose, ma che in realtà fanno risparmiare, valorizzano veramente la materia e l’energia necessaria per la sua produzione, creando posti di lavoro stabili?
Nel COORDINAMENTO LIGURE GESTIONE CORRETTA RIFIUTI, costituito un anno e mezzo fa fra varie associazioni e comitati ambientali, ci si è posti da tempo queste domande e la risposta è stata l’adesione alla CAMPAGNA NAZIONALE “LEGGE RIFIUTI ZERO”, cioè la promozione di una Legge di Iniziativa Popolare. L’adozione della strategia Rifiuti Zero, che il coordinamento ligure GCR sostiene anche attraverso la diffusione di strumenti ad hoc, è oggi secondo vari studi la giusta soluzione al problema dei rifiuti, con la sostenibilità economica ed ecologica di una gestione dei materiali post consumo più saggia rispetto a quella odierna.
Il coordinamento GCR, che ha raccolto ad oggi più di 5000 firme e promosso quasi 20 incontri pubblici, suggerisce quindi alcune buone pratiche ai Comuni liguri per procedere verso un rapido miglioramento della raccolta: -) coinvolgere i cittadini con una serie di incontri mirati all’informazione e alla collaborazione; -) ridiscutere i contratti di servizio che li legano agli odierni gestori, in modo da puntare verso modalità di raccolta Porta a Porta, in particolare per la frazione organica, con tariffazione puntuale proporzionale al rifiuto residuo; -) allestire/potenziare un eco-centro comunale; appoggiare la proposta di revisione dell’Accordo Anci-Conai in scadenza quest’anno, avanzata dall’associazione dei Comuni Virtuosi;
Esistono nella nostra regione rari, ma virtuosi, esempi di come anche in centri ad elevato flusso turistico e in presenza di criticità per densità abitativa e per morfologia del territorio si possano raggiungere ottimi risultati in breve tempo!
Nel medio termine potranno seguire altre politiche sul territorio tra cui:
1) implementazione di una seria politica di riduzione a monte del rifiuto (promozione di corsi per il compostaggio domestico, semplificazione degli imballaggi, disincentivazione di acquisti usa&getta, diffusione di alimenti e bevande alla spina, pannolini lavabili e riusabili, mense a zero sprechi…).
2) creazione di centri per la riparazione e riuso dei beni durevoli e centri di ricerca sul rifiuto residuo in collaborazione con le università.
Inoltre la difficoltà di governance sul ciclo dei rifiuti e la carenza impiantistica mettono in evidenza la necessità di una maggiore coesione tra gli enti locali al fine di istituire Ambiti di Raccolta Ottimali, di dimensioni uguali o inferiori a quelle provinciali, e di investire finalmente in impianti atti a chiudere il ciclo in modo sano e sostenibile: trattamenti meccanici e biologici (a freddo) per recuperare ancora materia preziosa dal residuo indifferenziato al posto di “gassificatori” che produrrebbero poca energia in cambio di diossine, metalli pesanti e polveri ultrafini gravemente dannose per la salute degli abitanti.
Renata Vela per il Coordinamento Ligure GCR.