Perché diciamo NO al biodigestore in area TP

CSS combustibili rifiuti

Al Presidente della Provincia di Savona Monica Giuliano
Al Consiglio provinciale di Savona
Al Comitato d’Ambito per i Rifiuti della Regione Liguria
p.c. All’Assessore all’Ambiente della Regione Liguria Giampedrone
p.c. Alla Segreteria del Ministro dell’Ambiente
Alla Commissione europea

Oggetto: Piano d’Ambito Gestione Rifiuti per provincia di Savona: localizzazione dell’impianto Bio-digestore nell’area ex Tirreno Power

Il coordinamento ligure Gestione Corretta Rifiuti, riconosciuto dalla legge 20 del 2015 come facente parte della Consulta per l’ATO regionale di gestione integrata dei rifiuti, constata che, nel Piano d’Ambito Rifiuti della provincia di Savona approvato all’unanimità dal Consiglio Provinciale il 2 agosto scorso, è stata inserita ex novo, dopo la conclusione della procedura VAS, la localizzazione del bio-digestore provinciale nell’area ex Tirreno Power, ritenuta preferibile rispetto alla prevista area della discarica Boscaccio.
Come avete potuto apprendere dalle numerose Osservazioni da noi prodotte (riportate nel nostro sito gcrliguria.wordpress.com), il coordinamento GCR, che pratica i principi della strategia verso rifiuti zero contenuti nella LIP RIFIUTI ZERO, non è contrario agli impianti di bio-digestione anaerobica per il trattamento della frazione organica umida da raccolta differenziata, purché vengano rispettati 2 passaggi finali indispensabili di recupero materia:
trasformazione del digestato (frazione solida) con compostaggio aerobico in compost di qualità utilizzabile in agricoltura
– trasformazione del biogas (frazione gassosa) con raffinazione in biometano da immettere in rete, quindi senza inquinante combustione in loco per produrre energia elettrica.
Il problema sorge con l’improvviso cambio di localizzazione dell’impianto, perché l’area ex Tirreno Power è all’interno dell’abitato dei comuni di Quiliano e Vado.
Sono da considerare in una futura indispensabile nuova procedura VAS, oltre ai vantaggi infrastrutturali, i seguenti gravi svantaggi:
1) preesistenti e future conseguenze sanitarie ed ambientali, dimostrate da numerose ricerche mediche nazionali ed internazionali, dell’inquinamento dovuto agli obsoleti gruppi a carbone della Centrale Termoelettrica, attivi da decenni e chiusi solo nel 2014 con un sequestro del GIP di Savona, che potrebbero interferire con le conseguenze delle attività del bio-digestore.

2) tempi di attesa e costi relativi alla bonifica obbligatoria del sito

3) costi per rispettare la legge Seveso e ridurre il rischio di incidenti rilevanti con possibile effetto domino, a causa della presenza di vari insediamenti industriali nel comune di Vado: Zincol ossidi spa, Petrolig srl, Tirreno Power spa, Infineum srl, Alkion Terminal srl. Vedi http://www.comune.vado-ligure.sv.it/content/schede-di-informazione-sui-rischi-di-incidente-rilevante

4) inquinamento ulteriore dell’aria a causa dell’imponente traffico di camion per il trasporto giornaliero della frazione organica dai vari comuni della provincia

5) emissioni odorigene causate dall’organico in arrivo sui camion e da un eventuale malfunzionamento dei filtri

Il nostro parere, già manifestato in passato, è che la provincia debba continuare ad usufruire del bio-digestore da 30.000 t/a di Ferrania ecologia srl già funzionante nel comune di Cairo M. e di cui la Regione ha autorizzato il raddoppio a 60.000 t/a e la raffinazione a bio-metano; con la costruzione di nuovi impianti corriamo invece il rischio di importare in futuro frazione organica da altre provincie o regioni.

In attesa di una urgente risposta, invio distinti saluti
Savona 6 settembre 2018
Renata Vela Referente regionale Coordinamento ligure GCR

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